MONTAGNESOMMERSE
DIVING & MOUNTAINS
Quando
mia figlia
era piccola,
un giorno
una signora
troppo curiosa
le chiese:
"MA CHE LAVORO FA
IL TUO PAPA' ?"
Lei ci pensò
un po' su.
Poi le rispose:
"LE IMMERSIONI
IN MONTAGNA !"
- Giacinto "zeta zeta" Marchionni
- PESCARA, PE - Pescara, Italy
Da sempre appassionato d'immersioni che ho iniziato in apnea e dal 1981 con autorespiratori ad aria, ossigeno e circuito chiuso. Nel poco tempo rimanente mi arrampico sopra qualche montagna.
Tuffi e scalate li racconto con "filmetti", parole e foto.
domenica 10 agosto 2025
^^montagna: "MALEDETTI LADRI DI CORDINI !"
In una giornata soleggiata ma molto fresca, scaliamo sulla lunga, panoramica ed aerea cresta di nord-est del Corno Piccolo al Gran Sasso d'Italia.
Rimontiamo per prati molto ripidi per arrivare all'attacco, alla base di un canale che in alto diventa ne' una fessura e neanche un camino, ma una faticosa e scomoda via di mezzo.
Superati in progressione di cordata questo ed il successivo tiro, poi continuiamo con una più veloce "conserva", con sempre tra noi almeno una protezione.
Arriviamo così sull'anticima del Corno Piccolo, dalla quale ci caliamo con una corda doppia da 30 metri.
Quindi per canalini e placchette fino in vetta al Corno Piccolo.
Nella discesa nello stretto Canale da Nord, abbiamo prestato attenzione a causa delle piogge dei giorni precedenti che per diversi tratti rendevano le rocce molto scivolose.
Beautiful climbing on the aerial, exposed and panoramic north-east ridge of the "Corno Piccolo" in the "Gran Sasso" massif.
Walking on steep grasses we reach the attack of this mountaineering route.
So, we start with two pitches of rope on the greatest diffuculties of the route. Then we continue with a faster progression in "conserva", always with at least a protection in the rock between us.
We arrive on the anti-peak of the Corno Piccolo, from wich we go down with a thirty meters abseil.
And, at the and always with attention up to the top of the Corno Piccolo.
On the descent we still continue to have many attention on the wet rocks of the narrow gully of the "Normale da Nord".
domenica 3 agosto 2025
^^montagna: "IL CANALINO NORD DEL BRANCASTELLO"
Supero prima il paese di Isola del Gran Sasso(TE) e poi la sua frazione di San Pietro. Sotto la faggeta risalgo fino a 1100 metri di quota dove la strada asfaltata finisce e parcheggio.
Zaino in spalla proseguo sui tornanti della sterrata forestale che termina ad una casupola (1435mt.) ed un grande ovile coperto.
Per poco seguo poi un'ampia traccia profondamente solcata nel tempo dal passaggio delle numerose pecore nel loro andare ai pascoli, fino ad uscire definitivamente dal bosco a 1500 metri alla base de "Il Vallone" a nord del Monte Brancastello.
In alto alla mia sinistra ho il lunghissimo ed erboso crestone che arriva dalla cima delle Fienare (1985mt.); mentre alla mia stessa quota ed a destra osservo un rudere di un basso muretto a secco, un vecchio stazzo.
Senza sentiero battuto e segnali, per erbe ripide e pietraie scomodissime, inizio a risalire tutto l'impluvio de "Il Vallone", indirizzandomi ad un piccolo sperone che vedo in alto proprio dove dovrò passare. Costeggio una piccola macchia di neve che a dispetto della stagione avanzata resiste ancora.
A 1700 metri raggiungo lo sperone e, continuando sempre con lo stesso ritmo, senza traccia e sulla pendenza che aumenta, salgo per 300 metri di dislivello avendo alla mia destra una caratteristica fascia di rocce stratificate ed inclinate.
Un tafano già da tempo m'infastidisce volando intorno alle mie gambe scoperte, e più volte devo interrompere la salita per scacciarlo.
Continua l'ascensione e continua pure la schermaglia tra quello che mi tartassa e me che, innervosito, non riesco ad allontanarlo.
Insiste.
Allora mi fermo, mi siedo lo osservo, però soprattutto attendo.
Non perde l'occasione ed atterando sul lato esterno del mio polpaccio si mette comodo pure lui, credendo di potersi prendere di lì a breve un'abbondante ubriacatura ematica.
Ho scelto una salita senza traccia, lunga, faticosa, in una giornata calda, senza vento, ed ho scelto di farla anche a ritmo sostenuto. Il parassita però non l'ho scelto .
E' un attimo.
Violenta faccio partire una sberla che lo fa cadere a terra rendendolo irrimediabilmente inabile al volo e mentre agonizza girandosi più volte su se stesso agitandosi, il suo ronzio lascia il posto allo scricchiolio terminale sotto la suola e definitivamente risolvo la questione.
Approfitto della sosta forzata per bere e mangiare un paio di caramelle. Riparto.
A 2000 metri dove le stratificazioni si spengono tra i prati ripidi, alla mia mancina c'è un'imponente struttura rocciosa che proprio al suo limite destro lascia intuire "IL CANALINO", dove m'indirizzo. Dovendomi aiutare sempre più spesso anche con le mani ripiego i bastoncini per muovermi meglio tra i saltini di roccia oramai continui, fin quando non entro nella goulotte.
Divertendomi risalgo tutto questo singolare corridoio eroso nel calcare per circa 100 metri di dislivello. Termina con una strettoia che scalo con qualche movimento di II°, evitabile a destra però su terreno franoso.
Mi ritrovo in una tranquilla valletta poco sotto il "Sentiero del Centenario", che raggiungo. Volto a sinistra ed in breve in vetta al Brancastello a 2385 metri di quota.
Dopo 1300 metri di dislivello positivo tirati su fondo sempre disconnesso, finalmente sono fermo e seduto.
Mentre sorseggio la birretta e mangio, ad un piacevole vento, mi rilasso osservando Campo Imperatore ed una nuvola di condensa sul Paretone del Corno Grande.
Sotto lo sguardo vigile di tanti camosci, prima disarrampico in alto il canalino, e poi con attenzione scendo sulla lunga linea fatta in salita.
After Isola del Gran Sasso(TE) and San Pietro, in the Gran Sasso Massif, I arrive at 1100 meters a.s.l. where I leave my car.
Then, under the beech forest and with the backpack on the shoulders, I walk on a large path for off-roads up to 1435 meters a.s.l., where it ends nearby an old refuge.
I continue, and when the forest finishes i'm at about at 1500 meters a.s.l. in the center of the valley called "Il Vallone", on the north side of the Monte Brancastello.
Towards my left I can see the large ridge of the Cima delle Fienare, while on right I have the ruine of a "stazzo", a sheep shelter.
From here, without path or track with fatigue and uncorfortable steps I go on steep grasses and grivels up to the base of a spur at 1700 meters a.s.l., I see also a little zone of hard snow that still resists in july.
After the spur I go up near a beautiful and long structure of inclinited layered rocks on my right, that leads me like a signal.
An annoyng horsefly two centimeters lenght, disturb me from several time. I stop myself to chase it away. But it continues.
Today I chose a long climbing in a warm air without wind, but absolutly no with an annoyng horsefly like buddy.
Stopped, I wait that it landing itself on my leg. Then, it's only a moment and with a violent slap I kill it and, end of the problem.
I continue.
At 2000 meters a.s.l., where the limestone layers died between the grass, on my left I can see an imponent and massif rock structure. On its right edge, where it ends there is a narrow little gully, "Il Canalino", there I lead myself.
With enjoy movements, I go up for about 100 meters of altitute difference, with some steps of II° (mountaineering difficulties) at the exit.
In short time I reach the "Sentiero del Centenario" and then my target, the top of Monte Brancastello (2385 meters).
After 1300 meters of altitude difference in the legs, finally I'm sitting.
While I'm resting, I eat and drink beer, and I watch the large plateau of "Campo Imperatore" and the and hight "Paretone del Corno Grande" with a cloud on.
I descent on the same track of the climbing, while several chamois with attention look at me.
Etichette:
Canalino Nord del Brancastello
lunedì 21 luglio 2025
--immersioni: "HER"
E' da quasi un anno che non ci ritorno, allora mi decido per un profondo tuffo fino alla Sirena del lago.
Inizio nell'acqua calda a 27°C della superficie che con addosso muta stagna e sottomuta è persino fastidiosa.
In una ventina di minuti di spostamento sommerso sottocosta, raggiungo la cima guida, quindi la seguo.
Superati gli otto metri, lascio il caldo e sento la temperatura che cala all'aumentare della profondità. Oggi alla mia massima quota il termometro indicherà 10°C, diciassette in meno rispetto al bassofondo; una differenza non da poco da gestire nell'intera durata dell'immersione. Il sottomuta che nei primi minuti mi faceva sudare abbondantemente, mi protegge dal freddo.
Oltrepasso una zona con visibilità lattiginosa, ma dopo i 30 metri è tutto limpido.
Guadagnando metri, vado facendo luce sulla pendente scogliera vulcanica di massi scuri, che termina a 70 metri.
Sollevato di un metro abbondante dalla melma e dosando i colpi delle pinne, nuoto sul fondale oramai quasi in piano seguendo la linea guida, sulla quale sono sospesi alcuni millimetri d'impalbabile sedimento.
Mentre sempre senza mai forzare mi spingo ancora avanti sul profondo pianoro, si dilata la distanza e di conseguenza la decompressione.
Prima dei 90 metri, nel buio inizio ad intravederla.
Quando la raggiungo non mi ci fermo, ma continuo oltre fino alla barchetta in legno affondata in assetto di navigazione a 94 metri. È il capolinea basso della linea che qui ho tesato tre anni fa.
Giro attorno al piccolo scafo, lo osservo e lo videoriprendo, poi torno alla statuina metallica della Sirena.
Anche su di Lei c'è del sedimento che quando spolvero muovendo l'acqua con la mano, lentamente sfarfalla verso il basso.
Rimarrei ancora ad aspettare che questa nevicata sommersa in caduta al rallentatore si esaurisca per poter fare altre riprese con l'acqua pulita, ma a questo punto il tempo di decompressione è già corposo.
Comincio a risalire, non prima di averLa salutata.
_Giacinto Marchionni_
94mt. / 2h 40min / e.c.c.r. / 27°C-10°C
It's almost a year that I do not dive at the Mermaid of the Lake, so I decide to return to Her.
I begine in the hot water at 27°C on the surface, too much with dry suit and undersuit.
Swimming slowly underwater the shore, I reach the Guide-line of the Mermaid in about twenty minutes, then I follow it.
Below eight meters, the water temperature goes down at the increase of the depht. At the maximum deep it will be 10°C, seventeen less than the surface. With my undersuit, I was sweating a lot in the hot shallow water; while in the cold water it's a good protection for me.
I across a zone of cloudy water that ends at thirty meters, beyond it's ever clean.
While I descend I illuminate the black, steep volcanic cliff that dieds at 70 meters on the mud where I continue, and with calm I push with my legs on the fins to go on the bottom, now almost flat, while the distance and the deco-time dilate them.
Just before ninety meters I begin to see the Mermaid, but when I reach it I do not stop me and I continue up to the woody wreck of the little boat in sailing trim at 94 meters: terminus of this guide-line that I lied here three years ago for training at the deep-dive.
I swim around it, observe it and take videos of it, then I return to the metallic figurine of the Mermaid.
With my hand I remove the thin sediment on it, that falls down slowly like snow, but I don't wait this underwater snowfall ends to take a video into the clean water, because at this point I have an important decompression-time to respect, so I say goodby to Her and I begin the reascent.
_Giacinto Marchionni_
94 meters / 2h 40min / e.c.c.r. / water temperature 27°C-10°C
Etichette:
-90 metri,
La Sirena del Lago
martedì 8 luglio 2025
^^montagna: "ISKRA"
Era già da qualche anno che non ripetevo questa via.
Lasciamo Pescara con temperature caldissime, sapendo di trovare sul versante nord del Corno Piccolo un po' di fresco.
Altro che fresco: abbiamo dovuto indossare tutto quello che avevamo perchè l'aria era freddissima!
Bella è la scalata nel lungo ed elegante diedro dell'Iskra sulla nord del Corno Piccolo.
I don't remember when I climbed this route the last time.
We leave Pescara with its summer very hot air, well knowing to find a fresh atmosphere on the mountain.
During our climbing on ISKRA and its elegant mountaineering dihedral in the "Corno Piccolo" north face, we find not only a little fresh, but a very cold air!
Iscriviti a:
Post (Atom)